Terra di Tutti Film Festival, torna il cinema sociale a Bologna e Firenze dal 10 al 13 ottobre.
Oltre 36 film, focus dedicati alla produzione e alla fotografia, masterclass: dal 10 al 13 ottobre torna il Terra di Tutti Film Festival, il festival dedicato al cinema sociale di WeWorld-GVC Onlus e COSPE Onlus. Tra i soggetti dei documentari in concorso: battaglie ambientali, questioni di genere e immigrazione.
Manca un mese all’inaugurazione della tredicesima edizione del Terra di Tutti Film Festival, rassegna e concorso dedicato al documentario sociale organizzato da WeWorld-GVC Onlus e Cospe Onlus. Saranno più di 36 i film proiettati nella settimana dal 10 al 13 ottobre prossimi a Bologna e Firenze (anteprime martedì 8 al Vag61 e mercoledì 9 a Labas). Quest’anno saranno ben sei i luoghi destinati alle proiezioni grazie alla ormai storica collaborazione con importanti realtà dei territori: dalla Cineteca di Bologna al Cinema Stensen fino all’Università di Bologna. Novità le collaborazioni, a Bologna, con il Cinema Galliera e l’Odeon.
Ambiente, conflitti, diritti delle donne. “Sono stati oltre 350 i documentari che abbiamo ricevuto, – spiega Jonathan Ferramola, direttore artistico del festival – ottimo materiale audiovisivo che ci ha permesso di mettere a punto un programma interessante che offre uno spaccato sulla società e sullo stato di salute dei diritti umani in Italia e nel mondo”. Al Terra di Tutti Film Festival di quest’anno approdano, infatti, documentari che hanno fatto il giro del mondo come “Gaza” di Garry Keane e Andrew McConnel, nella selezione ufficiale del Sundance 2019, e “Youth Unstoppable”, la storia di Slater Jewell-Kemker, giovane attivista ambientalista canadese che, per dieci anni, ha filmato tutte le manifestazioni e le iniziative a cui ha partecipato, testimoniando così l’inizio e lo sviluppo di un fenomeno diventato globale quest’anno grazie a Greta Thunberg e al Fridays For Future movement. In programma anche “Isis, Tomorrow” di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, presentato durante la scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia, e “Anote’s Ark” di Camille Jacques (Sundance 2018 e vincitore di CinemAmbiente) che racconta il destino, ormai segnato dai cambiamenti climatici, dell’arcipelago di Kiribati e dei suoi abitanti.
Molti i titoli che raccontano potenti storie al femminile come quella di Mariam Shaar, nata e cresciuta nel campo profughi di Burj El Barajne alla periferia meridionale di Beirut, in Libano. È il regista Thomas Morgan con “Soufra” a catturare con la sua videocamera l’avventura di Mariam insieme ad un altro gruppo di donne del campo che hanno avviato un’attività di imprenditoria nel campo della ristorazione, supportato anche dall’attrice Susan Sarandon che ha visitato il campo pochi mesi fa.
Non mancheranno produzioni sostenute dal basso come “Controcorrente”, il docu-film del viaggio realizzato da Claudia Carotenuto e Daniele Giustozzi, 25 e 26 anni, ambientalisti: sono partiti da Torino e hanno attraversato la Penisola per indagare e raccontare lo stato di salute delle acque.
Ci saranno infine masterclass, performance teatrali, presentazioni e molti eventi off dedicati al cinema sociale. Il programma completo sarà online sul sito www.terradituttifilmfestival.org a partire dal 20 settembre.