Roma Termini, Santa Maria Novella, Stazione Garibaldi, Genova Brignole … sembrano solo nomi di stazioni, ma in realtà sono i luoghi dove ogni giorno centinaia di migliaia di persone si incontrano. Le stazioni dei treni, a differenza degli aeroporti, sono all’interno della città, ne costituiscono un imprescindibile centro focale, sia dal punto di vista della memoria della città, che dal punto di vista logistico.
Da febbraio 2015, con un piccolo gruppo di fotografi, giornalisti e videomaker, abbiamo iniziato a raccontare la stazione centrale della città dove abitiamo, Roma Termini. Già il nostro piccolo gruppo dimostra l’emblematico mix che una stazione offre: veniamo da mezza Italia, e spesso collaborano anche stranieri, sia residenti in Italia, che di passaggio.
Cosa facciamo:
Filmiamo, fotografiamo, raccogliamo storie di vita legate a due temi:
– la stazione come luogo di memoria e simbolo della città, in quanto primo luogo che si incontra arrivando in città;
– storie di viaggio raccontante direttamente dai viaggiatori che incontriamo alla stazione.
Come lo facciamo:
Utilizziamo la stazione come sfondo delle interviste, come un teatro naturale, in cui tantissime vite si incrociano, senza conoscersi.
Offriamo un caffè in cambio di una storia di viaggio che possa essere motivo di ispirazione o curiosità per altri.
Perché lo facciamo:
Spesso si parla delle stazioni come luogo di degrado, in quanto attirano spesso senzatetto e piccoli criminali, ma si dimentica che le stazioni sono luogo di incontro per tutti, anche persone straordinarie (inclusi vip, artisti, ecc.) Noi vogliamo ridare dignità a una stazione, Termini, che troppo spesso è associata solo al “degrado”.
Se i muri delle stazioni potessero parlare, ci racconterebbero non solo storie individuali, ma veri e propri pezzi di Storia d’Italia. Vogliamo costruire un archivio di storie di persone, che insieme trasformino la stazione in una libreria di racconti.
Obiettivo:
Dare un modo diverso di attendere il treno, e di far socializzare e conoscere le persone che passano per la stazione. Possono essere pendolari, lavoratori, turisti.
creare un prodotto unico al mondo, in cui la stazione racconta se stessa come se fosse un corpo vivo.
Si tratta di un esperimento unico al mondo: raccontare una stazione e le persone che la frequentano, sia come parte della città da attraversare, che come nodo logistico in cui semplicemente attendere un treno. Vogliamo dare senso all’esperienza di chi passa per la stazione tutti i giorni, chi ci arriva senza farci caso perché la stazione non è solo un pezzo di città, è il centro della città.
Linea editoriale:
Raccontiamo la società in maniera inclusiva, seguendo i principi delineati dal Council of Europe e chiamati Media Inclusiveness Index, secondo i quali le minoranze non vengono trattate in quanto tali, bensì come parte del tutto. Noi non parliamo coi migranti della loro migrazione, ad esempio, parliamo coi migranti di quanto è realtà quotidiana. Cerchiamo di includere nella narrazione giovani, anziani, disabili, stranieri e non, persone di vari livelli sociali, proprio perché la stazione rappresenta la società nel suo complesso, da snodo dei treni regionali ai Frecciarossa, dai treni per l’aeroporto a capolinea dei bus.
Noli il filippino, da aiutante domestico ad attore
Noli came to Italy 30 years ago. At the beginning, he had no choice but being a domestic helper, but with time he learned to do other jobs, until he finally became an actor.. playing the role of the domestic helper.